Il “problema”, se così lo si può definire, è legato alla presenza di soluzioni gratuite registrate sul territorio cinese. I server delle aziende che gestiscono il servizio non risiedono in Europa, di conseguenza l’utente si trova in difficoltà nell’avvicinamento a servizi molto differenti dal solito.
Uno studio condotto recentemente ha difatti dimostrato che nelle condizioni che andiamo ad accettare inizialmente, in alcune occasioni il fornitore del servizio comunicava la volontà di cedere i dati sensibili ad aziende terzi, o addirittura al governo cinese stesso.
Il problema è più grave e grande di quanto avremmo pensato, data anche la presenza di un software
di tracciamento, in grado di memorizzare i file log sul server, relativamente alle attività svolte dal consumatore finale stesso. Non sappiamo per cosa verranno poi utilizzate, l’ipotesi più accreditata è che vengano ceduti a terzi per riuscire a fornire le migliori pubblicità legate ai siti visitati e agli interessi, ma non possiamo esserne certi al 100%.Il nostro consiglio è di affidarsi sempre ad un servizio a pagamento, anche se è doveroso sottolineare che non tutte le VPN gratis presentano problematiche di questo tipo. L’ultimo aspetto negativo delle soluzioni gratuite riguarda la ristretta banda, in questo modo quindi il consumatore farà davvero molta fatica ad accedere a servizi di streaming video, come appunto le fantomatiche IPTV.