Tutti i nostri più accaniti lettori sapranno perfettamente di cosa parliamo, dello scandalo legato ai Boeing 737, ovvero agli aeromobili che sono stati la causa dei disastri aerei dell’ultimo anno, con la conseguente morte di oltre 340 persone.
L’azienda americana si è trovata letteralmente al centro di una bufera mediatica e non solo, sebbene abbia deciso di stanziare un fondo di 140’000 dollari a testa per le famiglie delle vittime, ciò che ha fatto più discutere è sicuramente la causa del disastro aereo: il sistema MCAS (o anti-stallo).
Boeing 737: ecco perché i disastri hanno fatto così scalpore
Le ultime analisi della scatola nera hanno portato ad una conclusione inaspettata, il sistema si sarebbe attivato nel momento sbagliato, facendo cadere l’aereo in picchiata con una potenza 20 volte superiore al normale.
Ciò che preoccupa, tuttavia, è il comportamento dell’azienda. Secondo quanto emerso, infatti, nel 2016 alcuni membri del team erano a conoscenza delle difficoltà dello MCAS e del fatto che potesse addirittura andare fuori controllo in determinate occasioni. Ancora più grave pare essere la decisione di Boeing di disattivare la spia che ne segnalava il malfunzionamento (scelta presa qualche mese prima dei disastri), se fosse stata disponibile, forse oggi non staremmo parlando di quanto avvenuto.
La crisi c’è stata, l’azienda ne ha risentito sia in borsa che per quanto ne concerne il rapporto con le aziende in generale. Oggi, tuttavia, il problema sembra essere stato risolto, i regolatori dovrebbero riapprovare il Boeing 737 entro la fine dell’anno, già a Marzo 2020 Ryanair ha ordinato una nuova flotta a Boeing.