In un modo o nell’altro penso che chiunque abbia sentito parlare almeno una volta di DJI. L’azienda cinese ha rivoluzionato l’industria dei droni, così come quella cinematografica, offrendo soluzioni professionali a prezzi prima impensabili. Ma arriviamo a lui, il protagonista della scena, il piccolo Mavic Mini.
Come il nome lascia ovviamente trasparire si tratta dell’ultimo nato nella famiglia Mavic, che alleggerito e arricchito di una serie di funzioni smart. Tutto questo è offerto in soli 249 grammi ad un prezzo inferiore ai 400 euro. Vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi di un mezzo di questo tipo.
Chi è nel mondo dei droni da un po avrà senz’altro vissuto l’intromissione di ENAC per regolamentarne l’uso. Fino ad oggi il regolamento è stato vario e frammentario, diverso in ogni paese europeo. EASA, l’ente europeo per l’aviazione civile, ha tuttavia stabilito una serie di regole, cercando di uniformare la normativa.
E qui entra in gioco lui, il Mavic Mini pesa solo 249 grammi, pur incorporando una serie di caratteristiche degne dei fratelli maggiori. Questo lo colloca quindi di 1 grammo al di sotto del futuro limite consentito senza aver conseguito l’attestato. Ma vediamo cosa offre di speciale questo piccolo drone DJI.
Il primo passo in avanti rispetto al suo “predecessore” Spark è evidente quando si osserva il comparto fotografico. Mavic Mini è dotato di un gimbal a 3 assi che ospita un sensore da 1/2,3″ da 12 megapixel. Questo permette di registrare video fino ad una risoluzione di 2.7K a 30 fps. Rimane comunque la possibilità di utilizzare il 1080P a 60 fps.
Grazie al peso contenuto e l’uso di batterie agli ioni di litio è stato possibile mantenere la stessa autonomia
del fratello maggiore Mavic Pro 2. L’azienda ha infatti dichiarato 30 minuti di volo, ovviamente effettuate in condizioni di lavoro ottimali. La ricarica può essere effettuata tramite il connettore microUSB o rimuovendo la batteria.Ovviamente visto il costo non potevano certamente mancare delle rinunce. Scompare infatti il sistema di rilevamento degli ostacoli, questo implica quindi la necessità di fare più attenzione durante il pilotaggio. Tuttavia rimane la possibilità di usare il GPS e tutte le funzionalità ad esso collegate.
Nuovo drone, nuova applicazione. L’azienda ha deciso di annunciare insieme al suo piccolo quadricottero anche la nuova app per la sua gestione, DJI Fly. Questa si prefigge di semplificare ulteriormente la gestione, rendendolo adatto anche a piloti meno esperti.
Nella stessa esistono una serie di automazioni che renderanno i nostri video e la nostra esperienza di volo unica e semplice. Tra queste troviamo la scuola di volo e la modalità CineSmooth. Permane inoltre il comodo QuickShot, sfruttando unicamente il riconoscimento tramite la fotocamera .
Questa funzionalità si compone di quattro modelli prestabiliti: Dronie, Cerchio, Spirale e Ascesa. Potremo quindi lasciare il nostro Mavic Mini libero di riprenderci da varie angolazioni, siano esse laterali o dall’alto.
Un aspetto degno di nota è poi la presenza del radiocomando già incluso nella confezione. Questo significa miglior affidabilità e miglior range. L’autonomia dello stesso secondo quanto dichiarato da DJI dovrebbe essere di circa 2 ore e mezza e la portata in modalità EU di 2 chilometri.
Il prezzo come anticipato è di 399 per la versione base e 499 per la versione combo, che include due batterie aggiuntive e una serie di accessori must-have per il drone.