Gli SMS sono una tecnologia di comunicazione istantanea che con la sua struttura a 160 caratteri ha modificato per sempre il modo di conversare degli Italiani. Nonostante la popolarità di chat di messaggistica come Whatsapp e Telegram, gli short message resistono ancora al passare del tempo grazie anche alla loro applicazione nel marketing conversazionale dei nostri giorni.
Come tecnologia gli SMS nascono in Europa e, prima delle app su rete dati, erano l’unico modo per messaggiare in tutto il mondo in maniera veramente istantanea. Tutto iniziò negli anni ‘80 in Finlandia, quando la leggenda racconta dell’ingegnere Matti Makkonen di Nokia che per primo abbinò l’invio di brevi messaggi di testo alla tecnologia di comunicazione mobile.
D’invenzione tedesca è invece il vincolo dei 160 caratteri, mentre il canale deputato alla trasmissione del messaggio su rete GSM era solo di servizio e non poteva veicolare SMS lunghi con il rischio di perdere il pacchetto d’informazioni. Inizialmente questi messaggi furono pensati come canale riservato ai gestori come TIM, Vodafone, Wind Tre per informare l’utente sul costo delle chiamate, i messaggi in segreteria e le nuove offerte.
Dobbiamo comunque aspettare dicembre del 1992 perché il primo SMS inviato da un utente faccia la comparsa su un telefonino, e la frase non poteva che recitare “Merry Christmas”. A vent’anni dal lancio,
la modalità sintetica di scrittura degli SMS fu così pervasivi nella cultura italiana da modificare definitivamente il linguaggio giovanile. Appaiono le abbreviazioni di parole o interi concetti nei 160 caratteri, e nella scrittura creativa si denunciano le prime contaminazioni.Poi arrivarono le emoticon, le antenate delle attuali emoji, le quali donarono espressività emozionale a dei testi freddi. Successivamente arrivò il sistema di scrittura T9, il quale rivoluzionava la modalità di digitazione delle parole sulla base dell’ordine dei tasti premuti. Per sequenze di tasti con due parole diverse si scorreva tra le possibilità.
Dal mondo dei PC arrivarono le prime mini tastiere QWERTY sui cellulari, mentre oggi sugli smartphone ci sono persone che scrivono solo con il sistema Swype, che consente di scrivere percorrendo con il dito lo schermo da una lettera alla successiva.
Perché resistono gli SMS? Semplice, nel marketing sono ancora un canale di comunicazione dalle caratteristiche uniche per il fatto che quasi al 100% degli utenti lo apre, statistiche alla mano. La sua capacità di non essere dipendente da piattaforme o reti internet lo rende praticamente perfetto nel veicolare il messaggio, integrandosi ai web service e mettendo in contatto diverse tecnologie nell’ecosistema digitale.