Si tratta di una strategia di attacco già confermata in passato. Ad ogni telefonata, il numero tunisino si collega ad un server sospetto cambiando di volta in volta per non destare sospetti. Esiste un modo per difendersi anche se l’inclusione del contatto in Black List non funziona.
Se si trova una chiamata persa che riporta l’indicazione di uno di questi due numeri di telefono bisogna fare attenzione:
Inizialmente erano solo questi ma si è scoperto successivamente che ce ne sono a decine e che a questi si sommano anche altri riferimenti per Call Center della Moldavia. In questi casi le truffe sono state sgominate dalle autorità dietro feedback degli utenti. Ad ogni modo ogni giorni si aggiungono nuovi contatti pericolosi che operano secondo la nuova tecnica del “ping call” ossia il richiamo.
Lo svolgimento del raggiro è semplice. All’inizio si riceve un unico squillo mentre nella seconda parte risponde la segreteria telefonica ideata dagli hacker per azzerare la SIM con addebiti che possono arrivare a 10 euro a settimana.
Difendersi non è affatto semplice. Si possono bloccare i numeri da Android ed iOS prevedendo l’uso delle rispettive funzioni del dialer ma sappiamo che i malintenzionati saranno pronti con ulteriori numeri. Il suggerimento migliore è quello di NON RISPONDERE MAI ad alcuna chiamata e non ritentare di chiamare per telefonata persa.