Torna in auge nuovamente, a distanza di due anni, la famosa truffa degli ATM svuotati. Alcuni hacker esperti, con l’ausilio delle nuove tecnologie e di una semplicissima penna USB, sono stati in grado di prelevare i soldi dagli sportelli ATM degli istituti di credito. La preoccupazione degli utenti possessori di carte bancomat sale nuovamente. Nel 2019 sarebbe l’ennesima batosta per i clienti delle banche, dopo un’estate costellata di tentativi di frodi online (purtroppo alcune anche riuscite).
Già due anni fa ci fu un vero e proprio tumulto relativo alla frode sopracitata. Ma su cosa si basa? Come riescono gli hacker a svuotare interi sportelli? I cyber criminali sono riusciti ad installare dei virus – in gergo denominati malware – che mandavano in tilt il sistema operativo contenuto all’intero dell’ATM, attraverso una chiavetta USB inserita nella struttura. Vi è infatti una copertura di plastica a protezione degli sportelli
che, venendo rimossa, mostra il cuore pulsante e le varie “porte” USB e non solo.Così facendo già nel 2017 sono stati in grado di rubare una cifra superiore al milione di Euro con tale metodo. Le autorità però, sono intervenute in tempo arginando e fermando il problema.
Adesso però sembra che la frode sia tornata in auge e che gli hacker non si siano fermati al solo suolo tedesco. Sembra che in origine i malviventi fossero russi e che abbiano attaccato gli sportelli dell’America del Nord e del Sud. In passato è stato definito “Cutlet Maker“, mentre adesso viene chiamato “Jackpotting“. Stando alle dichiarazioni dell’ATMIA, la prospettiva futura non sembra incoraggiante e i dati risultano essere alquanto negativi per il momento. Un attacco così grosso spaventa i clienti di tutto il mondo, e gli italiani sperano che questo fenomeno non arrivi in italia.