La “causa” di tutto ciò è la residenza nel lontano oriente di tante realtà del settore (si è stimato oltre il 50%), questo comporta un regolamento ed un’etica differente dagli standard occidentali. Basti pensare, ad esempio, che in alcuni contratti nazionali è stato scoperto che l’utente andava a firmare l’ammissione del provider di voler cedere i dati dei clienti a realtà terze o al governo del proprio paese.
Un semplice esempio per capire a tutti gli effetti che non sempre l’adozione di una VPN gratis vi potrà far dormire sonni tranquilli, anzi; sempre secondo uno studio condotto ultimamente, in altre occasioni sono presenti software di tracciamento il cui scopo è quello di memorizzare sul server le attività degli utenti in rete (salvataggio dei file log). Lo scopo di tale pratica è a noi sconosciuto, possiamo solamente immaginare che l’azienda voglia poi utilizzarli per fornire a schermo la pubblicità più adatta alle abitudini del consumatore.
Non volendo fare di tutta l’erba un fascio, vi possiamo solamente mettere in guardia e raccomandare di prestare la massima attenzione. Se avete intenzione di utilizzare assiduamente le VPN, forse è davvero meglio pensare ad un abbonamento a pagamento, non trovate?