Le componenti meccaniche a benzina e gasolio sono destinate all’obsolescenza programmata sulla base delle nuove esigenze del mercato green mobility. Più o meno tutte le piccole e grandi aziende e concessionarie si stanno adeguando alla realizzazione di modelli di automobili elettriche o ibride. Grazie agli incentivi di acquisto i compratori si stanno orientando verso questo nuovo genere di soluzioni che al contempo offrono ulteriori vantaggi sui costi di mantenimento ed accesso alle aree vietate nelle ZTL. Ma resta da sciogliere la questione emissioni inquinanti
che non vede un vero divario tra Diesel ed Elettrico.Sulla base delle ultime scoperte maturate nel corso dei test del CES-IFO a Monaco di Baviera non esiste alcuna differenza tra la quantità di CO2 immessa nell’aria da una Mercedes C220 ed una Tesla Model 3. A causa di processi produttivi ancora non all’avanguardia, infatti, le auto a batteria generano una quantità di anidride carbonica raffrontabile a quella creata da una vettura diesel che abbia percorso 150.000 Km.
I motori a idrogeno sembrano essere la soluzione definitiva. La loro efficienza supera di gran lunga quella di qualsiasi altra proposta di mercato. La ricarica è rapida e si realizza in meno di 5 minuti. Per il momento l’unica incognita è rappresentata dalla partecipazione al cambiamento da parte delle grandi aziende. Per ora solo Toyota Mirai occupa un ruolo esclusivo nel comparto dei sistemi FCEV. In Europa ne è stata limitata la vendita ma è un primo passo per un’ingegnerizzazione che cambierà radicalmente il nostro modo di gestire la viabilità ed il rispetto per l’ambiente.