Quanto scriviamo non è frutto della nostra esperienza o idea, ma nasce e si sviluppa come conseguenza di uno studio condotto nel corso degli ultimi mesi da un’azienda specializzata. Secondo quanto trapelato, infatti, oltre il 50% delle realtà del settore sono residenti in Cina, ciò sta a significare che ci troviamo di fronte ad un accordo iniziale che potrebbe essere ben lontano da quanto siamo solitamente abituati a vedere.
Come riprova di tutto questo, infatti, è stato dimostrato che alcuni accordi firmati dagli utenti (quelli iniziali che molti di noi non leggono neanche) riportano addirittura una ammissione
diretta del fornitore del servizio: la cessione dei dati a realtà terze o addirittura al governo cinese stesso.
La pratica non è applicata da tutti i fornitori, ma in altre occasioni è stato attivato un sistema di tracciamento con salvataggio dei file log direttamente sui server. In questo modo il provider monitora le attività svolte dal consumatore, in modo da cedere poi i dati ai fornitori di pubblicità e la conseguente esposizione di banner in linea con gli usi e le consuetudini della clientela.
Come avete potuto capire, affidarsi ad una VPN gratis non potrebbe essere la scelta migliore da fare, nemmeno per guardare le IPTV.