radioattività

Se la nostra ultima frontiera energetica è il nucleare, soprattutto in concomitanza del crescente fabbisogno da soddisfare sul pianeta e del non inquinare la Terra più del dovuto, allora non stiamo andando nella giusta direzione. Infatti, il rovescio della medaglia della delle centrali a fissione nucleare è la radioattività dei prodotti di scarto e i pochi (per fortuna) incidenti con danni ambientali millenari.

Come abbiamo già potuto amaramente constatare, le scorie radioattive rappresentano il rischio maggiore per la razza umana e per l’ambiente, e le esperienze di Chernobyl e Fukushima le subiremo per millenni. Tuttavia tanto dolore ha sensibilizzato la comunità scientifica, che si è mossa in direzione di una soluzione apparentemente definitiva nel trattamento della radioattività.

 

Radioattività: inventati dei micro robot mangia radiazioni

Questa volta ci viene in soccorso l’industria robotica, poiché un team di scienziati ha sviluppato dei micro robot in grado mangiare le scorie di uranio radioattivo nelle acque reflue usate per raffreddare il nocciolo della centrale. Sono robot ibridi semi organici che intrappolano gli atomi di uranio radioattivo nelle loro strutture porose senza generare altre reazioni chimiche di scarto.

Il propulsore dei micro robot si chiama ZIF-8 ed è a forma di bastoncino. Con un diametro di circa 1/15 di un capello umano, questo motore è in grado di generare una spinta in una soluzione liquida convertendo l’acqua ossigenata in bolle di ossigeno. In base ai test condotti in laboratorio, i micro robot hanno rimosso il 96% dell’uranio da un contenitore di acque reflue in un’ora. Essendo l’Uranio ovviamente un metallo, il team ha poi raccolto i bastoncini ZIF-8 con un magnete per essere poi puliti e pronti a un nuovo utilizzo.

Se i risultati saranno riprodotti con successo su larga scala, questi micro robot motorizzati potrebbero un giorno bonificare la Terra dai rifiuti radioattivi buttati a mare o stoccati chissà dove.

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