batterie di canapa

La canapa ha una lunga tradizione d’uso in campo tessile e industriale, ma per qualche motivo fu abbandonata presto in favore della plastica. Tuttavia è una pianta che ci riserva sempre molte sorprese, sebbene sia usata per sballarsi, ed il suo impiego all’interno di una batteria ha dell’incredibile. Lo stoccaggio di energia sembra addirittura migliore delle batterie a Litio.

Nel 2014 l’ingegnere David Mitlin dell’Università dell’Alberta scoprì che dagli scarti della lavorazione industriale della pianta di canapa, rivelatasi avere proprietà simili al grafene, si poteva produrre una batteria prestante a un costo di produzione infinitamente minore. Il centro della ricerca fu sulla corteccia della pianta, considerata in genere come uno scarto, quando invece Mitlin spiegò:si tratta di fibra composta da strati di lignina, emicellulosa e cellulosa cristallina, e se si elabora nel modo giusto, si possono separare nanomateriali simili alle proprietà del grafene”.

 

Batterie di canapa: le prestazioni superano gli accumulatori a Litio

Il processo di lavorazione consiste nel riscaldare la fibra di canapa a 180° C per 24 ore, per poi modellarla in pannelli di nano materiale poroso che possono essere usati per i super condensatori. Già altri esperimenti sugli scarti organici sono stati condotti al fine di creare o stoccare energia, ma la canapa produce fogli con una superficie elevata con caratteristiche al pari o migliori rispetto ai dispositivi commerciali basati sul grafene.

Intanto qualche ricercatore negli anni ha scoperto che la batteria di canapa si è rivelata avere prestazioni notevolmente maggiori di quella a Litio, mentre il materiale usato nei super condensatori può creare un accumulatore che fornisce una gran quantità di energia molto velocemente. Ciò accade nel mercato delle auto elettriche. 

Ma la produzione e lavorazione della canapa si rivolge a un modo di fare business più vicino all’ambiente, mentre lo stoccaggio a costi bassi dell’energia sarà infinitamente più conveniente del grafene.

Articolo precedenteIliad: utenti avviliti da una decisione irragionevole che elimina un servizio
Articolo successivoCoopVoce: utenti estasiati dalla nuova ChiamaTutti ENJOY che costa 7,50 euro