In occasione della ricorrenza della “Congiura delle Polveri” divenuta celebre nel film V per Vendetta, i vari Anonymous attivi in Italia hanno messo a nudo tutte le violazioni nei database di enti e istituzioni pubbliche. Gli hacker hanno anche rivendicato un attacco informatico alla Camera dei deputati, ma i responsabili della sicurezza del sito ufficiale non hanno mai ammesso che sia avvenuta un’intrusione nel loro sistemi.
Gli hacker attivisti hanno reso pubblici nomi, email, telefoni di appartenenti a enti e agenzie di controllo ambientale per protestare contro l’inquinamento. Trafugati anche numerosi documenti dalle agenzie Arpa regionali per la protezione e la tutela dell’ambiente in cui ci sarebbero perfino passaggi compromettenti sulla gestione allegra dell’amianto nelle varie regioni d’Italia.
Una rivendicazione dal sapore nettamente politico diretto contro i partiti e i loro leader incapaci di applicare il cambiamento che la nostra società civile necessita. Anche le politiche ambientali e militari sono finite nel mirino di Anonymous che in una nota recita:
“il 5 novembre non è solo il giorno in cui danno V per Vendetta in televisione, ma è un giorno di ribellione. Ribellione contro gli stati malati approfittatori e corrotti che ormai sembrano essere un cliché delle nostre nazioni“.Questa è l’ottava volta che il gruppo di hacker e attivisti sotto la bandiera Anonymous si riuniscono per festeggiare la loro “Million Mask March”, la marcia delle maschere per invitare i cittadini a svegliarsi dal torpore e a manifestare sotto i parlamenti delle varie nazioni per un cambiamento radicale nelle politiche sociali, nel lavoro e per l’ambiente. Dal 2012 in poi sono stati centinaia gli arrestati nelle proteste del 5 novembre, mentre la protesta si è spostata sempre di più sul web che organizza manifestazioni sotto forma di flash mob.
Un gruppo che agisce in maniera illegale ma che protesta legittimamente anche per noi.