Sembrerebbe a questo punto che Cambridge Analytica non abbia insegnato nulla al social network Facebook. Proprio nelle ultime ore la piattaforma si è ritrovata nel bel mezzo di un’altra bufera mediatica.
Secondo un blog post sul sito ufficiale del gruppo Konstantinos Papamiltiadis, circa 100 sviluppatori di applicazioni potrebbero aver avuto accesso ai nostri dati. Ecco tutti i dettagli.
La piattaforma guidata da Mark Zuckerberg avrebbe appena ammesso che “circa cento sviluppatori di applicazioni potrebbero aver erroneamente avuto accesso ai dati dei propri utenti in determinati gruppi di Facebook, inclusi i loro nomi e le foto del profilo“. Questi sviluppatori si occuperebbero di programmare le suddette applicazioni di gestione per social media e streaming video.
Papamiltiadis ha dichiarato che gli accertamenti sono ancora in corso, ma anche dovuto ammettere che nonostante la piattaforma avesse già apportato alcune limitazioni nelle policy di condivisione dei dati con gli sviluppatori, questi stessi hanno mantenuto la “possibilità di accedere alle informazioni sui membri dei gruppi più a lungo di quando l’azienda pensasse”.
La società ha dichiarato: “Sebbene non abbiamo riscontrato alcuna prova di abuso, chiederemo loro di eliminare tutti i dati dei membri che potrebbero aver conservato e condurremo delle indagini per confermare che sono stati eliminati. Almeno 11 partner hanno effettuato l’accesso al gruppo informazioni sui membri negli ultimi 60 giorni“. A questo punto non ci resta che attendere per scoprire come finirà la questione e se soprattutto interverrà nuovamente la Federal Trade Commission, che ha già dato una multa alla piattaforma di 5 miliardi di dollari lo scorso luglio 2019.