Come sempre nella storia umana esiste una certa diffidenza verso una nuova tecnologia, ma l‘arrivo del 5G sta creando un allarmismo smisurato che sfocia spesso nell’insensatezza di certe teorie complottiste tese a dimostrare che ci ucciderà tutti.
La base di alcune di queste teorie poggia sull’assunto che, se il territorio italiano verrà riempito di nuovi milioni di mini antenne con tecnologia Massive MIMO, allora le radiazioni nello spettro delle microonde aumenteranno a dismisura. Ma l’aumento delle antenne non è orientato alla diffusione di una maggiore frequenza di onde elettromagnetiche, serve al contrario per permettere la ricezione di un segnale più forte in modo da servire un maggior numero di utenti possibile.
La conseguente implementazione dell’Internet of Things, su cui puntano molte aziende che aspettano il 5G, potrebbe rivoluzionare la gestione della propria vita digitale e smart. Non sarebbe comodo accendere la caldaia prima di arrivare a casa, oppure organizzare un’agenda virtuale che sincronizzi cellulare, computer, radiosveglia ed elettrodomestici?
Sì, probabilmente saremo più interconnessi e circondati da migliaia di device che trasmettono dati. Sebbene qualche dubbio rimane in merito alle possibile conseguenze sulla salute dei vari spettri di frequenza utilizzati, saltare a conclusioni complottiste è davvero esagerato.
Ci sono ad oggi studi sull’incidenza di determinate forme tumorali causate dall’abuso dei cellulari, ma non sono legate per forza alle radiofrequenze del 5G. Ovvio che passare la giornata con un oggetto emittente delle onde schiacciato all’orecchio di certo non fa bene, ma non è la condizione reale che viviamo.
Le onde millimetriche tanto bistrattate, le MIMO per intenderci, sono paradossalmente una piccola garanzia per l’utente finale, poiché le celle devono essere più piccole e più capillari per diffondere un segnale che non ha un forte potere penetrante. Questo vuol dire anche che le onde si fermeranno a livello della pelle, ma già sappiamo che qualcuno suggerirà l’aumento di melanomi in futuro.
Ahinoi, speriamo che i complottisti non abbiano ragione.