Oggigiorno carichiamo di continuo il nostro smartphone al fine di averlo sempre prestante e al 100% della batteria. Averlo carico è una prerogativa dei nostri tempi, sia per comunicare con i propri cari e familiari, sia per lavoro. Ormai i dispositivi mobili sono diventati veri e propri uffici portatili, capaci di leggere e inviare email, scattare foto e video, condividere file e pensieri sui Social e molto altro ancora. Aver un prodotto sempre scattante, reattivo, veloce e carico è un Must.
Prima, con gli smartphone di vecchia generazione, si tendeva a far scaricare la batteria del tutto, per poi ricaricare il device per diverse ore durante la notte. E’ una pratica che effettuano ancora milioni di utenti, che approfittando delle ore di sonno, usano lasciare in carica il telefono per diverso tempo convinti che così la batteria sia più prestante il giorno seguente. C’è chi afferma che ricaricare il device di notte non gioverebbe alla batteria; c’è anche chi afferma il contrario. Chi ha ragione quindi?
Smartphone in carica durante la notte: ecco tutti i dettagli
Sembra che la pratica non sia del tutto errata. Ci sono prodotti tecnologici che sono sempre connessi alla rete elettrica, come i frigoriferi, le televisioni, i modem e molti altri ancora, Gli smartphone odierni sono stati progettati con un principio di affrontare diversi cicli di carica (anche veloci e fugaci) al giorno. Per tale motivo sono nate le ricariche wireless, le fast (o quick) charge con caricatori da 15, 19, 25, 45 Watt in grado di dare un boost al telefono di grandi percentuali in pochissimi minuti.
E’ il caso di OnePlus 7T Pro che è in grado di caricarsi al 100% in circa un’ora. Senza contare che oggi gli ingegneri hanno inserito dei chip intelligenti che hanno il compito di riconoscere il livello della carica della batteria sui prodotti. Una volta che lo smartphone “capisce” di aver la batteria al 100%, arresta il flusso energetico mantenendolo costante finché non verrà staccato dalla corrente.