L’errata progettazione delle contromisure di contenimento per lo scarico del reattore ha lasciato spazio ad un alone di morte e distruzione
che permea ad anni di distanza dall’accaduto. Alcuni ricercatori dell’Università di Bristol sono stati autorizzati a lanciare dei quadricotteri di ricognizione allo scopo di scattare delle foto nella zona dell’incidente rasa al suolo da una scia di gas tossico ad alta concentrazione.Nell’occasione abitazioni e zone vicine sono state evacuate lasciando spazio ad uno scenario sinistro e macabro, agli antipodi di ogni concezione umana. Le popolazioni locali non possono avvicinarsi all’area con la vicina Foresta Rossa così definita dopo la scoperta delle modificazioni indotte dalla fuoriuscita di materiale nucleare. Un tempo verdeggiante, l’area ad oltre un chilometro dal reattore è oggi priva di vita. Funge da monito all’umanità con un livello di radiazioni elevate che rende inospitale l’habitat per qualsivoglia forma di vita esistente in natura.