L’8 novembre, Death Stranding è finalmente arrivato sul mercato dopo tanta attesa. L’ultima fatica di Hideo Kojima si appresta a rivoluzionare nuovamente il mondo videoludico. Le prime recensioni del titolo sono entusiastiche e tutti i recensori sottolineano la grande attenzione alla storia e alla regia in un titolo dal design surreale.
Tuttavia, nonostante il Day1 fosse fissato al giorno 8 novembre, alcuni retailer hanno deciso di distribuire lo stesso alcune copie. Il D1 non ha retto in diversi paesi del mondo e sebbene ormai si tratti di una consuetudine, Sony ha deciso di intervenire anche in modo molto duro.
Secondo quanto riportato dal sito RT, un rivenditore russo appartenente ad una nota catena di negozi avrebbe ricevuto una multa di oltre 15 mila dollari. La motivazione è da ricercare nella violazione della data di uscita del titolo con conseguente rottura del D1. Sembra infatti che un dipendente addetto al magazzino sia riuscito ad impossessarsi di una copia e l’abbia portata a casa per giocare.
Una volta inserito il gioco nella propria PlayStation, Sony ha ricevuto immediatamente un avviso per una attivazione non autorizzata prima della scadenza dell’embargo. Dopo aver contattato il rivenditore e aver svolto una breve verifica interna, si è risaliti immediatamente al dipendente. Il ragazzo ha pagato caro il proprio gesto in quanto è stato immediatamente licenziato mentre al rivenditore è arrivata la costosa multa.
Inoltre, il rivenditore ha anche dovuto inviare dei promemoria a tutti i vari negozi sparsi per il paese. Nella nota si invitavano i dipendenti a nascondere le copie di Death Stranding al fine di evitare episodi simili. Il consiglio prevedeva di chiuderli in casseforti o cassette di sicurezza fino al momento del lancio.