Un allarme è stato diramato da Gianluca Varisco, guru della cybersecurity e manager di Arduino, il quale sostiene che nel 2035 saranno in azione un miliardo di oggetti connessi con l’Internet of Things, e saranno facili bersagli degli attacchi degli hacker.
Tutto tra pentole, bollitori, auto o device per la domotica saranno in pericolo e dunque “va alzato il livello di attenzione sulla sicurezza informatica e sull’uso sfrenato dell’IoT.”
Varisco continua dicendo che:”non c’è sicurezza nella filiera dell’Internet of Things. Stiamo affogando nella tecnologia e non ci rendiamo conto di quanti attacchi subiamo, semplicemente perché pensiamo di non rientrare nel target degli hacker. Ma non è così“.
Internet of Things: nel 2035 un miliardo connessi alla mercé degli hacker
In occasione del Code4Future avvenuto a Roma dove si è posta la questione sulla vulnerabilità dei dispositivi IoT, Varisco ha raccontato come sia stata facilmente hackerata la banca dati di un casinò di Las Vegas “semplicemente passando attraverso un innocuo termostato in azione nell’acquario dei pesci tropicali”.
E non stiamo parlando di uno sceneggiatura alla Ocean’s Eleven, perché siamo veramente inconsapevoli che “tutti abbiamo oggetti connessi ma nessuno pensa che un bollitore Smart possa essere un veicolo di intrusioni informatiche“.
Inoltre Varisco chiarisce che la colpa è nostra perché “ormai mettiamo sensori anche nei pannolini per essere avvertiti quando dobbiamo cambiare il bebè e nelle pentole per cucinare“. L‘esperto di sicurezza informatica infine chiosa dicendo che “è difficilissimo capire di essere stati attaccati su un oggetto connesso“, ma questo allarme sugli oggetti Internet of Things non possiamo permetterci di ignorarli ancora.