YouTube è sicuramente uno dei servizi più noti e usati di Google. Nato nel 2005, ormai si avvicina a festeggiare quindici anni. In tutto questo tempo si è evoluto parecchio e in diversi modi. Se all’inizio era una piattaforma dove le persone caricavano contenuti a caso, evolvendosi è diventato un modo per fare soldi. Dove ci sono soldi allora ci sono anche regole ed ecco che la compagnia ha dovuto imporre dei paletti, dei termini di servizio spesso non esattamente chiari.
Proprio quest’ultimi sono stati aggiornati di frequente, soprattutto nell’ultimo periodo. Una delle ultime novità sta risultando parecchio difficile da comprendere, e in realtà non è una novità; i termini di YouTube sono sempre stati un po’ fumosi e interpretabili. In ogni caso, la parte che più preoccupa recita così:
“YouTube può interrompere l’accesso o l’accesso del tuo account Google a tutto o parte del Servizio se YouTube ritiene, a sua esclusiva discrezione, che la fornitura del Servizio per te non sia più commercialmente praticabile.
”
Non è per niente chiaro cosa questo significhi. Si potrebbe ipotizzare che YouTube voglia chiudere quei canali che non risultano esattamente redditizi, ma sarebbe come spararsi sui piedi. Si potrebbe marciare su questo aspetto, ma in realtà risulta ovvio che Google abbia mirato ai quei creatori di contenuti che caricano video controversi che magari già adesso vengono spesso demonetizzati.
Un video che incita all’odio non viene visto bene dalle compagnie che pagano per le loro pubblicità. Se sulla piattaforma ce ne sono troppe ecco che quest’ultime cercano altri servizi e Google perde soldi. È ovvio che quindi si stia ancora una volta cercando di salvare la baracca andando a colpire le mele marce, ma così facendo, con molta probabilità, andranno a colpire anche creatori che non hanno fatto nulla.