Con l’avvento del 5G cambia anche la gestione del DVB. Tale sigle è acronimo di Digital Video Broadcasting e rappresenta la tecnologia di passaggio che impone l’uso dei canali digitali. Una prima transizione ha spostato la programmazione da analogico a digitale. Lo standard sta per cambiare di nuovo con l’uso di nuove frequenze. Gli italiani arrivano preparati anzitempo al cambiamento che richiede il cambio decoder e TV con conseguenti nuove spese per chi non ha già aggiornato i propri apparati.
A partire dal 2020 si definisce una nuova scala di aggiornamento regione per regione. Una notifica in sovra impressione televisiva si manifesterà su tutti i canali RAI e Mediaset nel corso di show, Film e Serie TV. Annuncerà la necessità di comprare decoder compatibili con l’alta definizione o TV che già prevedono il componente integrato HD. Non ci sarà bisogno di un’antenna e, molto probabilmente, nemmeno di un decoder esterno. Ma solo in questi casi. Scopriamo quali sono.
DVB T2: cambia la TV o il decoder per continuare a vedere tutti i canali locali insieme a quelli Mediaset e RAI
Il nuovo aggiornamento non avrà effetto sulle componenti Smart dei televisori per quanto riguarda le app. Modelli di intrattenimento come la TV satellitare ma anche Netflix, DAZN, Prime Video e TIMVision si potranno continuare a vedere. La modifica riguarda solo il Digitale Terrestre che passa alla versione DVB 2.0. Mantenendo la stessa antenna di sempre dovremo verificare che il nostro televisore sia in grado di offrire pieno supporto al codec H.265 in alta definizione. Per farlo abbiamo due modi:
- cerchiamo di accedere ad un canale HD come Canale 5 HD al 505 oppure RAI 1 HD al numero 501
- verifichiamo la presenza del bollino tivùsat
Nel primo caso basta aggiornare la lista canali e scoprire che la presa visione della programmazione conferma il supporto al futuro standard. Nel secondo caso è più semplice, in quanto i dispositivi che impongono tale marchio sono già compatibili di fabbrica con la nuova TV digitale.
Scala di aggiornamento con date e regioni per il passaggio al nuovo segnale TV
- Dal 1° gennaio al 31 maggio 2020: Campania, Lazio, Liguria, Toscana, Sardegna e Umbria;
- Dal 1° giugno al 31 dicembre 2020: Lombardia (tranne la provincia di Mantova), Piacenza e provincia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta;
- Dal 1° gennaio al 30 giugno 2021: Catanzaro e provincia, Reggio Calabria e provincia, Sicilia, Vibo Valentia e provincia;
- Dal 1° settembre al 31 dicembre 2021: il resto d’Italia dunque il Veneto, provincia di Mantova, Friuli – Venezia – Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, provincia di Cosenza e Crotone.