Gli smartphone pieghevoli. L’anno scorso eravamo tutti eccitati e curiosi nel vedere cosa Samsung avrebbe presentato, qual era la creazione, com’era venuta. Inutile dire che sia la presentazione che il primo lancio non è che abbiano mantenuto il livello di attenzione che ci si aspettava. Tolta la sindrome di Parigi, tolto il fatto che il Galaxy Fold è un dispositivo costoso, il problema principale è che anche solo a guardarlo ci si rende conto che è un qualcosa di estremamente fragile.
All’inizio presentava così tanto criticità che Samsung ha dovuto ritirarlo per poi riproporlo sei mesi dopo con qualche cambiamento. Ormai quest’ultimo è sul mercato da un po’ e di lamentele non se ne sono ancora viste, ma chissà quanto durerà questo periodo di pace. Detto questo, era tutto prevedibile. Si tratta di un prototipo, ma a vedere come la tecnologia in merito sta evolvendo allora risulta chiaro che già con i prossimi modelli la storia sarà totalmente diversa.
Uno degli aspetti chiave del Galaxy Fold, e in generale di questo nuovo genere di smartphone, è il display. È la parte tecnologica che più di tutte è sottoposta a stress. Uno dei problemi del primo lancio era proprio legato agli schermi e alla protezione in plastica la quale non riusciva a fare il suo lavoro. Nel futuro questo non succederà in quanto Samsung, o almeno questo è l’auspicio visto che quest’ultima ha investito ingenti capitali in una compagnia con lo scopo di produrre una copertura in vetro ultrasottile.
Le informazioni in merito sono poco. Apparentemente Dowoo Insys, la società appena citata, è in grado di produrre vetro temperato ultrasottile il cui spessore è meno di 100 µm. Al momento non tutta la produzione sta risultando utile a fini commerciali, ma con gli investimenti di Samsung potrebbe raggiungere l’obiettivo a breve.