Secondo un’indagine di mercato richiesta da IBM, la fornitura nei suoi uffici di un quantitativo maggiore di computer Mac avvenuta nel 2015 ha fatto sì che i dipendenti abbiano migliorato la produttività lavorativa.
Quattro anni dopo, IBM dispone di circa 290.000 dispositivi Apple, dai quali da subito ha avuto un riscontro positivo in termini di una minore richiesta di aiuto all’help desk da parte dei dipendenti. La percentuale bassissima di utenti Mac che si rivolgono all’assistenza per problemi di ordine hardware o software è calata sensibilmente rispetto a quando si usavano PC Windows.
IBM scopre da una ricerca che i possessori dei Mac lavorano meglio
Oltre a meno costi di gestione rispetto alla vita media di un PC nell’arco di quattro anni, IBM ha notato che i lavoratori sono più produttivi rispetto a quando usavano Windows. Usando il Mac, c’è stato anche un “decremento del 15% nella probabilità di licenziarsi“, grazie all’offerta software per lavorare davvero soddisfacente che non invoglia gli utenti ad uscire dal circuito Apple. Un dato in merito racconta che solo il 5% degli utenti Mac cerca software terzi oltre a quelli forniti da IBM.
Di conseguenza, un sistema operativo e una macchina stabile generano anche meno richieste di supporto: la statistica conferma che ci sono sette dipendenti di supporto per ogni 200.000 Mac forniti ai clienti di IBM a fronte di 20 ogni 200.000 PC.
Usare il computer Mac è davvero facile e intuitivo, così come recita il 98% degli utenti Apple che ne ha definito semplice la fruizione contro l’86% su ambiente Windows. Gli utenti di Redmond hanno il 500% di possibilità in più di richiedere assistenza a un help desk, contro richieste ridicole al confronto per gli utenti Apple.