Dopo lunghi mesi di silenzio lasciando spazio alle teorie più o meno fantasiose sulla pericolosità della prossima rete, il presidente dell’Autorità Garante per le Comunicazioni Angelo Cardani ha rassicurato tutti dicendo che non ci sono pericoli per la salute con il 5G.
AGCOM pertanto sostiene lo sviluppo del 5G senza intoppi ad opera di TIM, Wind Tre, Vodafone e Iliad, nonostante tutt’ora non ci sia evidenza medico-scientifica che possa fugare ogni timore circa l’impatto delle emissioni elettromagnetiche sull’ambiente e sulla salute dei consumatori. Per giunta, secondo Angelo Cardani il 5G è molto meno inquinante delle reti precedenti:”sembra rientrata la preoccupazione iniziale degli effetti ambientali e sanitari del 5G, tecnologia che tra l’altro espone a un inquinamento elettromagnetico molto inferiore rispetto ai 2G/3G/4G“.
Eppure chi ha portato avanti la lunga la battaglia
contro la rete di quinta generazione, la cui mozione di stop a ottobre è stata bocciata alla Camera, ritengo non abbia ancora tutti i torti.Dunque, il presidente di AGCOM ha definito come “totalmente infondate” le preoccupazioni per salute riguardo alla diffusione del 5G e ha anzi ribadito che si tratta di una tecnologia “assolutamente non pericolosa secondo pareri altamente qualificati“.
Ma l’endorsement di Cardani è foriero di un altro argomento: diversamente da altri paesi UE, i limiti alle emissioni elettromagnetiche vigenti in Italia sono molto più restrittivi. Pertanto lo sviluppo e lo sfruttamento delle potenzialità delle reti 5G probabilmente passeranno da una prevedibile modifica di tali parametri. Chissà, magari proprio sotto la spinta di Cardani e delle grandi lobby.