Come saprete, Huawei e ZTE, due produttori di smartphone e fornitori di apparecchiatura di rete, non sono ben visti dagli Stati Uniti. Ormai sono anni che quest’ultimi hanno cercato di mettere il bastone tra le ruote ai due marchi, ma è quest’anno che la situazione è precipitata in seguito all’inserimento nella lista delle entità. Nel corso degli ultimi mesi ci sono comunque stati dei tentativi di risolvere il tutto, ma le ultime parole rilasciate dal procuratore generale degli Stati Uniti sembrano aver di nuovo messo fine ad ogni speranza in merito al breve termine.
Ecco uno stralcio delle lettere scritto da quest’ultimo, Wiliam Barr: “Il loro curriculum, così come le pratiche del governo cinese, dimostrano che Huawei e ZTE non possono essere affidabili. […] Non dovrebbe servire segnalare che Huawei e ZTE non sono altro che una minaccia alla nostra sicurezza collettiva, perché è esattamente quello che si sono dimostrati, attraverso le loro azioni.”
Huawei, ZTE e gli Stati Uniti
In questo caso il punto centrale sono le infrastrutture dedicate alle reti di comunicazioni, soprattutto il 5G, e non gli smartphone; il fatto di non aver più accesso alla licenza Android è solamente una ripercussione. Alcune zone degli USA sono state dipendenti dalla tecnologia di Huawei tant’è che il permesso di 90 giorni rilasciato durante l’estate servirà proprio per cercare di mettere una toppa nei punti più critici.
Sebbene per il colosso cinese sia stato un duro colpo, le attuali vicende stanno andando a favore di quest’ultima. Al contrario, sono le società americane ad avere qualche difficoltà visto l’impossibilità di commerciare con diversi partner cinesi.