Il ritorno a pagamento di WhatsApp sta facendo riflettere molti utenti in tutto il mondo. In Italia sono tanti che stanno prendendo la decisione di chiudere l’account per affidarsi completamente allo storico concorrente Telegram. Plausibile, se non fosse tutta una truffa usata per spillare qualche soldo agli utenti. I troll sono in azione con una trovata che puzza di vecchio ma che nonostante ciò continua ad impensierire. Il messaggio non ha radici fondate. Ecco cosa dice e perché l’app non si pagherà mai più.
WhatsApp: il ritorno dell’app a pagamento annuale è una bufala in piena regola. Routine, non c’è nulla di cui preoccuparsi
C’è chi pagherebbe pur di continuare ad usare WhatsApp con tutte le sue irrinunciabili funzionalità. Il costo del canone indicato in quella che sembrerebbe una comunicazione ufficiale non è qualcosa che si può considerare fuori dalla portata delle nostre finanze. Con appena 0,89 euro ci si potrebbe assicurare per messaggi di testo, note vocali, chiamate, video chiamate e tutto il resto.
Ad ogni modo NON SI PAGA per il semplice fatto che lo sviluppatore ha eliminato tale possibilità anzitempo. L’app sta cercando un modo per auto-finanziarsi con la pubblicità da inserire dal 2020 nella componente social degli Stati. In tal caso è facile pensare che si tratti di una fake news. Se siete tra coloro che hanno ricevuto il messaggio state tranquilli. In nessun caso si prevede un ritorno alla tariffazione. L’unica cosa a cui pensare è il prossimo aggiornamento che è stato anticipato dalle tre funzioni in arrivo che metteranno fine alla disputa con la creazione di Pavel Durov.