Nelle ultime settimane il mondo dei motori è incorso in uno scossone mediatico che sta avendo come protagonisti Renault e Ford. Seppur con diverse dinamiche le due società sono al centro dello scandalo per la pubblicazione di un elenco di veicoli difettosi. La clientela teme di rimanere letteralmente a piede per malfunzionamenti che non si risolvono con una semplice revisione del veicolo. Il tagliando non è efficace ed in alcuni casi è necessario sostituire il motore con pesanti oneri economici che restano a carico dell’automobilista. I brand perdono fiducia dopo il terremoto mediatico degli ultimi tempi. Ecco come stanno le cose.
Renault è un passo indietro a Ford ma in ogni caso si rischia grosso per problemi importanti che lanciano lo scandalo
Il livello di competizione commerciale dei motori è alto ma in questo caso non si parla di lustro quanto di problemi. E che problemi! La casa francese riporta un guasto motore segnalato dal quadro generale di comando. Il malfunzionamento, dovuto ad una avaria di olio, causa un consumo eccessivo di fluido che provoca la rottura del motore. La quantificazione dei danni è ingente per cifre che arrivano a richiedere ben 10.000 euro. Le riparazioni sono a carico dell’utente dopo la dichiarazione di non colpevolezza diffusa da Renault. Un magazine locale accusa l’azienda di scarsa cura nel post-vendita e rilascia la lista di auto pericolose in cui rientrano nomi famosi, tra cui:
Renault (motore 1.2 TCe 115, 120 e 130 ch)
- Captur
- Clio 4
- Kadjar
- Kangoo 2
- Mégane 3
- Scénic 3
- Grand Scénic 3
Dacia (motore 1.2 TCe 115 e125 ch)
- Duster
- Dokker
- Lodgy
Mercedes (motore 1.2 115 ch)
- Citan
Nissan (motore 1.2 DIG-T 115 ch)
- Juke
- Qashqai 2
- Pulsar
Si tratta di oltre 700.000 auto già vendute. In casa Ford non si sorride nemmeno con quasi 320.000 esemplari di Mondeo, S-Max e Galaxy prodotte a Valencia che riportano un bug alla batteria. Una perdita di acido non segnalata dai sensori agisce senza preavviso scatenando un surriscaldamento con rischio di incendio dell’abitacolo per fuoriuscita di sostanze altamente infiammabili.