Durante questi mesi, tanti sono stati gli allarmismi per la cosiddetta tempesta magnetica o solare, che sembrava minacciare la Terra e tutti i disponivi elettronici. Molti sono gli studi scientifici su questo fenomeno, ma ultimi osservazioni sembrano eliminare un imminente evento di tale portata.
Tutto è iniziato con il lancio da parte della notizia battuta su un giornale scientifico pubblicato proprio il 10 ottobre ovvero il sul Journal of Space Weather and Space Climate e contenente una serie di raccomandazioni inviate da un comitato internazionale di scienziati esperti di Spazio all’Agenzia spaziale europea (l’Esa), all’Unione Europea e ai singoli stati membri.
Anche se l’attività della nostra stella è intensa, dopo accurati approfondimenti su questo evento che sembrava arrivare a momenti, l’intera comunità scientifica ammette che il nostro pianeta non corre in un grave pericolo, anche questo articolo intendeva solo informare dell’identità di un eventuale fenomeno di questa potenza e delle sue conseguenze.
La storia ci insegna, dall’evento di Carrington del 1859 alla tempesta del Québec del 1989,che queste perturbazioni elettromagnetiche spaziali di origine solare sono un evento che si ripropone con una certa cadenza temporale, in modo correlato alle fasi dell’attività solare. Difficile, però, fare previsioni precise su quando accadrà il prossimo fenomeno di questo tipo, e soprattutto su quali saranno la sua intensità e il suo impatto.
La più violenta tempesta geomagnetica mai osservata che si verificò 160 anni fa. Venne denominato l’evento di ‘Carrington-Hodgson’, che mandò in tilt le linee telegrafiche. Oggi, un evento simile genererebbe black out elettrici e manderebbe ko il 50% dei satelliti.
L’evento che si verificò l’1 e il 2 settembre del 1859 fu dovuto a eruzioni solari, di cui una molto violenta, che si abbatté nello spazio per rilasciare sciami di particelle del Sole che furono osservate dagli astronomi britannici Richard Carrington e Richard Hodgson.