L’anno in arrivo sarà un anno molto movimentato e che accoglierà presto due nuovi standard: uno dedicato al digitale terrestre ed uno alle connessioni mobili. Del 5G, in tutti questi mesi, se n’è sentito parlare nella buona e nella cattiva sorte, quindi concentrare le nostre forze su questo argomento sarebbe un po’ superfluo; a seguito di tale motivazione il focus del giorno sarà posizionato sul DVBT2 e sulle azioni che tutti i cittadini saranno tenuti ad effettuare al fine di captare le nuove frequenze.
Come noto, il nuovo standard per il digitale terrestre entrerà in funzione dal prossimo anno e protrarrà la sua implementazione fino al 2022, anno in cui diventerà effettivo a tutti gli effetti. A partire da questa settimana, inoltre, è diventato ufficiale anche il diritto a ricevere un rimborso di 50 euro per i futuri acquisti concernenti tale materia: scopriamo di seguito tutti i dettagli.
DVBT2: acquistare un decoder o una nuova tv non è mai stato così semplice
Per continuare a guardare la televisione, compresi i canali Rai e Mediaset, ogni telespettatore dovrà adattare i propri dispositivi alle nuove frequenze del DVBT2. Per effettuare tale operazione, però, sarà necessario effettuare in primis una piccola indagine. In che senso? Beh, si dovrà capire se il proprio televisore è stato prodotto prima o dopo il 2017.
Nel caso in cui questo fosse stato prodotto dopo il 2017, ogni utente dovrà effettuare una semplice risintonizzazione: tutti i televisori odierni posseggono già il supporto al Codec HEVC DVBT2.
Nel caso in cui, invece, il proprio televisore fosse stato prodotto prima del 2017, ogni utente dovrà:
- acquistare una nuova televisione;
- acquistare un nuovo decoder dedicato a questo nuovo standard.
Per questa categoria di cittadini, infine, è stato istituito un rimborso di 50 euro sugli acquisti. Non verrà, però, erogato a tutti ma solo ai nuclei familiari con un ISEE minore o pari a 20.000 euro.