Anche le Iene si chiedono se le radiazioni degli smartphone sono pericolose per la salute, e la risposta, secondo i recenti studi scientifici purtroppo mai accettati dall’ISS, sancisce che in effetti i rischi per l’uomo ci sono eccome. L’argomento che più fa discutere è la quantità di radiazioni emesse e la maniera in cui queste possono danneggiare i tessuti del nostro corpo.
Proprio due giorni fa, durante la diretta de Le Iene su Mediaset sono stati portati in evidenza nuovi risultati che non possiamo ignorare. Protagonista della crociata anti rete 4G e 5G è sempre la dottoressa Belpoggi, la nota direttrice del Centro di Ricerca sul Cancro dell’Istituto Ramazzini di Bologna.
Da tempo impegnata a dimostrare i risvolti negativi inerenti l’uso intensivo degli smartphone, la Belpoggi ha dedotto da uno studio che i suoi topi da laboratorio si siano ammalati di cancro al cervello dopo l’esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dai cellulari. La percentuale d’incidenza rispetto ai topi non esposti è del 1,4%
: sebbene possiate immaginare sia bassa, se rapportata alla popolazione mondiali si parla di milioni le persone che rischierebbero di ammalarsi di cancro.All’Istituto Ramazzini ben 9 su 10 telefoni testati per le radiofrequenze non riescono a rimanere nei parametri fissati per considerarli non cancerogeni. Tuttavia ci sono dei piccoli accorgimenti che consentono di limitare quanto più possibile l’esposizione alla radiazioni, e le Iene le riassumono in queste sette regole:
Queste regole non risolvono il problema delle radiazioni elettromagnetiche al 100%, ma almeno potranno servirci ad avere un rapporto più salutare con lo smartphone ed evitare danni gravi alla salute a lungo termine.