L’utilizzo degli smartphone è aumentato a dismisura: se solo ci si concentra a pensare quale fosse l’uso dei telefonini appena dieci anni fa, subito appare evidente come questi dispositivi siano diventati veri e propri compagni dell’uomo. Nel corso del tempo, grazie anche all’avanzamento tecnologico, ogni smartphone ha iniziato ad essere utile per sempre più operazioni, non a caso, oggi con questo si può pagare, acquistare, prendere un aereo, fare la lista della spese e comandare la propria smart home. Insomma, l’uomo ha deciso di dare sempre più importanza ad alcuni mezzi tecnologici, ma col passare del tempo l’utilizzo sempre più sfrenato è stato accostato anche da altri dettagli: tra questi le preoccupazioni per i rischi derivanti.
Come noto, ogni smartphone produce una serie di radiazioni che viene assorbita dal corpo umano: quali sono i probabili problemi derivanti da questo fenomeno?
Smartphone: le radiazioni emesse favoreggiano l’insorgenza dei tumori?
Negli ultimi anni l’allarmismo cieco sembra essere diventato una nuova moda: ogni utente legge qualcosa e la condivide senza neanche verificare le fonti. Il risultato di questa condivisione frenetica non è altro che la diffusione di fake news, le quali finiscono col preoccupare un ingente quantità di consumatori senza reali fondamenta.
Tra le ultime notizie che hanno riguardato il mondo della tecnologia, ad esempio, vi è quella che le radiazioni emesse dagli smartphone favoreggino l’insorgenza di Tumori. Per poter smentire radicalmente questa fake news, oggi ci avvaliamo delle ricerche effettuate dall’AIRC. Grazie all’operato dell’associazione appena citata, è possibile affermare che non vi è una correlazione tra le radiazioni emesse dagli smartphone e queste malattie; in realtà, proprio in merito alle mutazioni genetiche vi è da fare una precisazione: le emissioni generate da questi dispositivi sono di tipo non ionizzante e quindi non possono generare alterazioni del DNA.
Alternativamente all’insorgenza di gravi malattie vi è un rischio reale: il surriscaldamento dei tessuti muscolari. Affinché questo avvenga, però, il corpo dovrebbe essere esposto ad un ingente quantità di radiazioni. Tutto ciò è possibile? La risposta è no, visto che ogni smartphone per essere ritenuto sicuro ed essere immesso sul mercato deve superare dei test e rispettare delle soglie, tra queste i valori SAR (2 watt per chilogrammo).
Cogliamo l’occasione, infine, per smentire anche la classifica dei modelli più pericolosi: nonostante questi abbiano dei valori SAR molto elevati, rispettano comunque il massimo consentito.