E’ ormai chiaro un po a tutti che gli operatori di telefonia non offrano i loro servizi per beneficenza. Non è quindi difficile intuire il perchè TIM, Vodafone e Wind Tre siano spesso costretti ad alcuni sotterfugi per incrementare esponenzialmente le proprie entrate. Nel corso degli ultimi anni, uno dei problemi maggiori per i clienti sono state le rimodulazioni, che hanno fatto lievitare inevitabilmente le bollette della telefonia mobile.
Secondo uno studio condotto recentemente, dal 2017 ad oggi ogni utente è costretto a pagare più di 43 euro ogni anno. Ma come hanno fatto le compagnie a mettere in atto uno stratagemma di questo genere, scopriamolo insieme nel nostro articolo.
Lo studio di cui vi abbiamo parlato poco fa ha confrontato tutte le offerte degli operatori telefonici del nostro paese. Ne è emersa una costante variazione delle condizioni contrattuali nel corso degli anni che hanno portato ad aumenti superiori al 7,5%. Nel 2018 l’incremento è stato di 1,74 euro
mentre nel 2019 ha addirittura toccato 1,87 euro.Nessun operatore ha fatto esclusione, sia esso TIM, Vodafone o Wind Tre, tutti effettuano rimodulazioni e continueranno a farlo. La pratica è infatti molto diffusa e permette di incrementare i profitti senza di fatto avere la necessità di effettuare nuovi contratti. Ad oggi gli unici clienti che si salvano sono quelli che utilizzano servizi digitali come Ho.Mobile e Iliad.
Se si considera poi il canone mensile degli aumenti, comunicato dagli stessi operatori, il 2018 e il 2019 sono stati anni neri per i clienti. Gli importi sono infatti rispettivamente di 20,88 e 22,44 euro. Si tratta di numeri importanti che evidenziano quindi un sostanzioso incremento dei prezzi.
Se vi state chiedendo come evitare di pagare di più vi diamo subito la risposta. Una volta che il nostro operatore ci comunicherà l’eventuale rimodulazione, basta passare al diretto concorrente. Questo in molti casi ci permetterà di sfruttare promozioni esclusive e prezzi decisamente vantaggiosi, pur mantenendo elevata la qualità del servizio ricevuto.
