Il nuovo post di Durov è stato redatto senza mezzi termini. Dichiara apertamente che:
“L’app non riesce a proteggere i messaggi degli utenti, ma viene costantemente utilizzata come cavallo di Troia per spiare foto e messaggi non WhatsApp
Facebook cerca di confondere il pubblico dicendo che non ci sono prove che la backdoor sia stata sfruttata dagli hacker e sottolinea che la maggior parte dei messaggi degli utenti di WhatsApp vengono inviati non crittografati ai server Apple e Google dichiarando come sia “molto improbabile” che questi errori di sicurezza di WhatsApp che consentono la sorveglianza siano accidentali”
.Secondo lo sviluppatore russo l’unica soluzione per arginare l’eventualità di una fuga di informazioni personali è quella di eliminare WhatsApp dal telefono. Le backdoor sembrano imperversare sul server di messaggistica mentre manca un impegno concreto a sostegno della privacy e della sicurezza della clientela.
Telegram, di contro, ha tutto il potenziale per emergere. Prova di design ed impegno per una comunicazione veramente segreta, l’app è da tempo usata da migliaia di utenti con funzioni che Facebook non è riuscita ancora a garantire. L’app rischia di insediare WhatsApp con una popolarità in crescita che potrebbe essere minata solo dalla promessa del’integrazione totale tra Facebook, Instagram e WhatsApp sotto un unico grande hub sociale.