Entro pochi anni aumenteranno a dismisura le disponibilità di modelli di auto elettriche full, auto ibride plug-in e auto a idrogeno con celle a combustibile. Ma perché il mercato venga realmente saturato da questo tipo di veicoli ecologici serve che la scienza superi i limiti insiti nelle tecnologie alternative a benzina e diesel. Il problema più evidente è l’elevato costo delle batterie dall’autonomia ancora insoddisfacente, i relativi tempi di ricarica e un grado d’innovazione basso che potrà essere superato solo grazie al grafene.
Le attuali sperimentazioni sui componenti delle batterie come il grafene potrebbero veicolare industrie e centri di ricerca verso una nuova rivoluzione tecnologica. Le batterie più diffuse oggi sono ovviamente al litio, un metallo alcalino disponibile in maniera consistente soltanto in pochi giacimenti sparsi nel mondo. Come sappiamo, sono accumulatori leggeri e compatti, non hanno bisogno di essere scaricate completamente a ogni ciclo ma subiscono tuttavia un degrado progressivo, oltre al rischio di esplosione.
Visti i problemi di cui sopra
e la situazione politica non troppi rosea nei paesi fornitori di materie prime, alcuni grandi costruttori automobilistici stanno cercando con forza fonti alternative. E se le ultime ricerche sul litio sono incoraggianti, tuttavia le batterie al grafene è la soluzione che assicura un futuro migliore, anche nel settore degli smartphone dove trova applicazione nella produzione di schermi pieghevoli.Le batterie al grafene nei veicoli elettrici e negli smartphone possono offrire importanti vantaggi rispetto a quelle al litio:
Tuttavia, allo stato attuale della ricerca si segnalano costi elevatissimi, anche sessanta volte maggiori rispetto al litio, che comunque lasciano sperare che il tempo li possa abbassare sensibilmente. La loro diffusione sarà una condizione necessaria per la diffusione dei veicoli elettrici.