La nostra razza fa un altro piccolo passo in avanti nella distruzione progressiva del pianeta Terra influenzando ancora di più i cambiamenti climatici, visto i report 2018 che racconta come i gas serra abbiano toccato un nuovo terribile record negativo. L’anno scorso le concentrazioni di Anidride Carbonica nell’atmosfera, responsabile del riscaldamento globale, hanno infatti raggiunto la soglia delle 407,8 parti per milione (ppm) contro le 405,5 parti per milione del 2017.
Dunque, nonostante i proclami e i buoni propositi delle nazioni più inquinanti, tra cui gli Stati Uniti, per rientrare nell’obiettivo sancito nell’accordo di Parigi sul clima, le emissioni di gas serra non solo non si sono ridotte ma hanno toccato un nuovo record negativo. E se non siamo degli accoliti di Greta Thunberg, siamo comunque convinti che il punto di non ritorno per la Terra stia per arrivare.
Cambiamenti climatici: nel 2018 emissioni gas serra da record
L’Organizzazione Meteorologica Mondiale è l’autrice del bollettino relativo al monitoraggio dei gas a effetto serra, e stima che l’aumento del riscaldamento globale avrà un impatto estremamente negativo sulle prossime generazioni, come affermato in questa nota stampa:”temperature in aumento, condizioni meteorologiche più estreme, stress idrico, innalzamento del livello del mare e perturbazioni degli ecosistemi marini e terrestri saranno tra le principali conseguenze con le quali bisognerà fare i conti“.
L’aumento nelle concentrazioni dell’anidride carbonica tra il 2017 e il 2018 è analogo a quello registrato tra il 2016 e il 2017, mostrando un trend tutto fuorché in calo, come auspicato dai buoni propositi dei governi. Così facendo, l’umanità rischia di andare incontro a sofferenze estreme e alcuni studiosi ipotizzano la fine della civiltà umana già entro il 2050.
Chiudiamo con le dichiarazioni sconcertanti del segretario generale dell’OMM Petteri Taalas:”dal 1990, c’è stato un aumento del 43% della forzatura radiativa totale – l’effetto del riscaldamento sul clima – da parte dei gas serra di lunga durata. La CO 2 ne rappresenta circa l’80%. Non vi è alcun segno di rallentamento, per non parlare di un calo, nella concentrazione di gas serra nell’atmosfera, nonostante tutti gli impegni previsti dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici”.