La città di Chernobyl versa ancora in condizioni gravissime e disastrose anche a distanza di oltre 30 anni dal terribile incidente che l’ha vista protagonista. Ad oggi la situazione è ancora impraticabile e preoccupante, e la quantità di radiazioni presenti nell’aria è indescrivibile.
Il 26 Aprile 1986, durante i classici controlli di routine, gli uomini addetti alla sicurezza dell’edificio fecero un errore che costò la vita a centinaia di persone. Violando alcune norme, si provocò il surriscaldamento del reattore 4. A causa di ciò i tubi di raffreddamento saltarono, facendo fuoriuscire una grande quantità di gas radioattivo. Le conseguenze purtroppo, le conosciamo tutti.
L’università di Bristol assieme alle autorità locali ha effettuato uno studio sull’intero territorio con l’ausilio di droni
dotati di termocamere all’uopo. Lo scopo era quello di misurare la quantità di radioattività presente nell’area. Ad oggi la situazione sembra completamente identica a com’era oltre 30 anni fa. Si parla di una landa desolata, inadatta alla vita per uomini, animali e persino per la vegetazione.Dalle ricerche è emerso che l’area della Foresta Rossa, denominata così per via delle foglie che hanno cambiato colore per le radiazioni, è la zona più pericolosa in assoluto. Non si sanno i motivi per i quali tale zona resti la più pericolosa, tuttavia da un primo studio, appare evidente come le piante stiano rilasciando i residui delle radiazioni nell’aria della zona, rendendola di fatto, ancor più dannosa di quanto già non dovrebbe essere.