Per riuscire a comprendere appieno le motivazioni, è bene innanzitutto specificare di cosa stiamo effettivamente parlando. Il canone Rai è la tassa di possesso di un apparecchio televisivo, comporta il pagamento annuo di circa 100 euro a famiglia, con addebito diretto nella bolletta della luce (suddivisa in varie rate). L’imposta genera un introito per lo Stato pari a 1,5 miliardi di euro annui.
Il bollo auto è gestito interamente dalle Regioni, è la tassa di possesso dell’automobile e viene calcolata sulla base della potenza della vettura e della cilindrata. La cifra da pagare varia quindi di utente in utente, ma vi possiamo dire che all’incirca lo Stato guadagna 6 miliardi di euro all’anno.
In un periodo in cui lo spread è tornato a farsi sentire, ma sopratutto il Governo attuale sta cercando di racimolare fondi ovunque pur di evitare l’aumento dell’IVA, è facile quindi capire per quale motivo sia impensabile parlare di possibile riduzione delle tasse.
Nell’eventualità in cui una soluzione del genere dovesse essere messa in atto, è chiaro che poi lo Stato dovrebbe andare a cercare esattamente le stesse cifre da altre parti, andando quindi a rincarare nuovamente la dose sui poveri consumatori italiani.