smartphone esplosoIl prezzo della moderna tecnologia si paga con le nefandezze alla privacy degli utenti. Chi usa uno smartphone è cosciente del fatto che esiste un giro criminale che porta alla luce le spie del web. Il mercato nero delle informazioni personali cresce con gli utilizzatori Android costretti a fare i conti con una situazione ormai insostenibile. Allo scopo di tutelare la sicurezza dei dati sensibili si sono scoperti tre indicatori di spia. Questi trucchi consentono di sapere se un hacker è in ascolto. Molte persone li stanno già usando. Provarli non costa nulla.

 

Come scoprire se lo smartphone è sotto controllo: trova le cimici digitali attraverso questi tre sistemi verificati

Il mondo delle telecomunicazioni è stato sempre oggetto di curiosità. Tutti vogliono scoprire di più sugli altri. Un tempo venivano usate delle cimici e dei microfoni ambientali ma oggi tutto passa per sofisticati malware da utilizzare in combinazione ai fragili smartphone Android. La sicurezza è una componente relativa nell’uso dei dispositivi. Ecco perché ci sono dei metodi utili per scoprire se qualcosa non va per il verso giusto.

Il metodo interferenza è quello che ci consente di verificare se il nostro telefono sia nelle condizioni di essere spiato. Se spegniamo il telefono e lo collochiamo vicino ad un elettrodomestico potremmo udire un ronzio o altri rumori strani. In questo caso il segnale che interferisce è sintomo di qualcosa che non quadra. Una semplice verifica del codice IMEI è necessaria per verificare che in mano si abbia il proprio dispositivo.

In alternativa si può utilizzare la SIM come sistema di verifica. Alcuni siti, infatti, consentono di ottenere accurate info sul numero di telefono associato e sulle offerte attive. Se il tentativo di registrare il recapito fallisce vuol dire che qualcun altro tiene sotto controllo il nostro numero di telefono.

Un terzo passaggio passa per via software con l’utente che può scomodare un antivirus allo scopo di individuare un trojan in ascolto. In tal caso i responsabili potrebbero essere una o più applicazioni. La soluzione passa per un restore ai dati di fabbrica del dispositivo.

Articolo precedenteSIM in pericolo: cos’è SWAP SCAM di Tim, Wind, Tre e Vodafone
Articolo successivoPassa a Wind con due promozioni assolutamente da non perdere