Ricaricare la batteria dello smartphone di notte potrebbe non essere una buona opzione. Il motivo è presto detto. Difatti, nonostante le ore notturne garantiscano temperature minori, la nostra soglia di attenzione durante il sonno è minima e rischiamo seriamente di mettere in pericolo la nostra sicurezza con conseguenze davvero nefaste. Ecco una valutazione oggettiva per ciò che potrebbe rappresentare un grosso rischio per la nostra incolumità.
Carica di notte: lo smartphone può impazzire causando grossi guai agli utenti
Con i vecchi telefoni il caricabatteria era quasi un optional. Al tempo dei dispositivi super connessi ed intelligenti è diventato una vera e propria necessità. Tante persone sono costrette a più ricariche durante il giorno. I colpevoli sono giochi, streaming su servizi di musica e video nonché tutte le altre app che ingombrano il drawer.
La necessità di avere sempre il 100% di carica di accomuna. Benché ciò non possa rappresentare un problema di giorno, in cui powerbank e prese in ufficio ci vengono in aiuto, di notte la situazione potrebbe degenerare velocemente. Non è raro che un utente attivi la ricarica rapida per poi dimenticarsi del dispositivi sotto le coperte, accanto al termosifone o sul comodino vicino alla abat jour. Una sovraesposizione al calore in eccesso crea uno scompenso che porta alla rottura del materiale di sicurezza interno alla batteria che generando un cortocircuito scatena un incendio.
Il nostro consiglio è sempre quello di ricaricare di giorno prediligendo cicli di carica nell’intervallo 15 – 85% senza ricaricare per intero a meno di voler effettuare una calibrazione periodica del supporto. Gli ultimi smartphone integrano un circuito di sicurezza che argina il problema. Ne è un caso il OnePlus 7T Pro che a carica completa stacca il circuito dash charge mantenendo stabile il livello con potenza di picco basse che non causano problemi. Ma gli altri telefoni non lo possiedono e, se non si rispettano i dettami precedenti, si corre un enorme rischio.