Le emittenti nazionali di radiotelevisione stanno per adeguarsi alle direttive del centro telecomunicazioni terrestri. In proposito è stato confermato il Digitale Terrestre 2.0 che si apre alla completa concessione dei canali HD. Ciò significa che spariranno le piattaforme standard usate fino a questo momento per, ad esempio, Canale 5, Italia 1 e tutti i canali RAI. Il passaggio è verso l’alta definizione e potrebbe essere traumatico per alcuni di noi.
Iniziamo col dire che per ricevere il segnale non sarà richiesto un intervento tecnico di sostituzione dell’antenna o una configurazione della precedente. Mantenendo le stesse identiche condizioni ci si sincera soltanto della compatibilità da verificare dal proprio televisore. I casi possono essere due. Nella prima ipotesi abbiamo un televisore compatibile e quindi già pronto per tutti i canali che verranno. Nella seconda disponiamo di apparecchiature obsolete (vecchi televisori o presenza di decoder DVB 1.0 collegati via SCART).
Per verificare che il televisore sia pronto a ricevere tutto basta aggiornare la lista dei canali ottenendo l’elenco delle nuove piattaforme HD. Per ora vedremo tutti i canali (in bassa ed alta definizione). A noi interessano quelli HD. Sintonizziamoci, quindi, su una emittente qualsiasi e verifichiamo che tutto funzioni a dovere. Se il riscontro è positivo siamo OK. Non sarà necessario acquistare una nuova TV o un decoder.
Nell’eventualità di una precedente installazione di decoder standard o se il nostro apparecchio non offrisse compatibilità nativa al DVB T2 è opportuno prevedere un nuovo decoder. Il cambio TV è necessario soltanto nel momento in cui volessimo l’alta definizione per display che attualmente non la stanno offrendo. In caso di acquisto del decoder ce la caviamo con 25 o al massimo 50 euro a seconda delle funzionalità previste per il componente. La buona notizia è che si può ottenere un rimborso completo grazie agli incentivi governativi da sfruttare presentando opportuna documentazione attestante lo stato dell’ISEE entro i limiti previsti dalla Legge e nei tempi e nei modi definiti dalla normativa vigente.