In una prima fase iniziale si erano fatte delle promesse in merito alla totale abolizione dei due aggravi fiscali per gli italiani. Per il bollo auto si era richiesta la totale estromissione così come per il pagamento del canone televisivo. Alla soglia del 2020 la situazione è ben diversa e necessita di una attenta revisione dei fatti alla luce della nuova situazione finanziaria del Paese.
Stiamo pagando per il possesso di apparecchiature e sistemi per cui abbiamo già pagato di tasca nostra. Nel caso del canone RAI si parla del televisore per quel che riguarda, invece, il bollo auto
è l’automobile. Non c’è ingiustizia peggiore ma continuiamo a farci i conti ormai da anni. La speranza di una dismissione completa delle imposte è solo un miraggio. Ed il motivo è semplice.Il tacito assenso al pagamento dei due corrispettivi garantisce allo Stato un introito netto di quasi 7 miliardi di euro, sei dei quali dovuti alle nuove immatricolazioni di veicoli. Il resto è dovuto al pagamento del canone TV che costringe al pagamento dilazionato dell’ammontare in bolletta elettrica per tutti coloro che non rientrano nei termini dell’esenzione.
Il mancato aumento del’IVA e l’aumento dello spread hanno rivalutato le condizioni di esenzione iniziale. Il risultato è stata una manovra evasiva che ha concesso maggiore autonomia alle Regioni e nessun intervento di mitigazione per i costi del canone televisivo. Difficile pensare che il Governo possa adottare la linea della totale estromissione a meno di forzare i contribuenti a pagare ulteriori imposte per altri servizi. Cosa che riporterebbe in pari i conti ma che non cambierebbe nulla sul piano generale.