Mentre l’Europa è in fibrillazione per l’arrivo della connessione 5G, e l’Italia non risulta essere da meno visto l’entusiasmo con cui sono state accolte le prime offerte per la connessione Tim e Vodafone, in alcuni centri di ricerca si stanno già ponendo le basi per la nuova era della connettività.
Si guarda ancora oltre, infatti, e i poli finora interessati corrispondevano alla Cina e alla Finlandia, dove i ricercatori dell’Università di Oulu hanno tenuto una conferenza sulle potenzialità della nuova connessione.
Ma l’attenzione del mondo ora si sposta in Giappone, dove un team di ricercatori dell’Università di Osaka ha appena creato i presupposti per la rete 6G.
6G: costruito ricevitore radio per i terahertz
La velocità massima raggiunta tramite questa trasmissione è pari a 30 gigabit al secondo, e questo potrebbe spianare la strada all’implementazione della connessione 6G. A testimoniarlo, l’articolo pubblicato su Scientific Reports, su cui si descrive la velocità e l’efficienza della trasmissione a terahertz. Questa consentirebbe di trasmettere molti più dati in un solo secondo, rispetto all’attuale velocità che corrisponde a 800 MHz.
Inoltre, secondo il finlandese Mika Rantakokko, la rivoluzione 6G sarà così imponente da consentire una fusione quasi definitiva tra digitale e reale.
Le prospettive attuali preannunciano lo sviluppo di un’intelligenza artificiale capace di controllare, immagazzinare e utilizzare qualunque nostro gusto, preferenza o decisione. Perfino andare a fare shopping avrà una nuova valenza grazie al 6G.
Per non parlare poi della cosiddetta ombra digitale, con interfacce che si aprono ai nostri occhi come fossero ologrammi, e la latenza ridotta a zero, rendendo disponibili cloud e interi archivi digitali come se si stesse consultando un archivio reale.
Tutto questo condito da un “consumo energetico bassissimo” e una “portata decisamente maggiore”, come spiega il CEO di Ericsson, altrettanto al lavoro per lo sviluppo della nuova tecnologia.