Il disastro che ha colpito l’Ucraina, e in particolar modo la città di Chernobyl, ha lasciato il mondo sbigottito e spaventato al tempo stesso dalla potenza dell’energia nucleare. Da allora la situazione in Europa così come in Russia, è decisamente cambiata e le popolazioni vivono un clima di terrone a causa dell’elevata presenza di radiazioni a cui sono costantemente sottoposti.
La cittadina infatti, da allora, non è che un paesino fantasma, dove ne vita animale o umana, ne tanto meno vegetale. Ma cosa accadde di preciso? Il reattore 4 della centrale nucleare subì una fragorosa esplosione a seguito di una reazione chimica sbagliata che avvenne fra l’idrogeno e la grafite. La colpa di tutto però, si deve alla violazione delle norme di sicurezza da parte degli addetti, che bypassarono totalmente i protocolli necessari per mantenere l’edificio stabile e sicuro. Lo scoppiò ha lasciato il segno nell’intero continente, e adesso sembra che un nuovo studio abbia posto nuovi importanti quesiti ed interrogativi.
Lo studio con i droni fa emergere nuove verità su Chernobyl
L’atmosfera nella cittadina è decisamente pessima ed impedisce la vita di ogni tipo e genere.La cittadina adesso, altro non è che una landa desolata e desertica. Il Paese dopo oltre 33 anni di distanza dal terribile incidente non si è più ripreso e l’università di Bristol, assieme alle autorità locali, hanno evidenziato un particolare agghiacciante.
La quantità di radiazioni presenti nell’aria è ancora elevatissima, e i droni hanno rivelato una massiccia presenza di scorie radioattive nell’area della Foresta Rossa, che prende il nome dal colore cambiato delle foglie a causa dell’aria inquinata ed avvelenata. Ma come si presenterà il panorama fra qualche anno? Secondo gli studiosi si avrà un simil scenario ancora per molti decenni.