E’ diventata ormai quasi un’abitudine, quella di ricaricare lo smartphone di notte, prima di andare a dormire, così da ritrovarlo al cento per cento della sua autonomia al mattino seguente ed utilizzarlo in tranquillità, senza doverci preoccupare di essere nelle vicinanze di una presa elettrica quando lo smartphone si scarica nel bel mezzo della giornata, magari mentre si è a lavoro, a scuola, o più semplicemente fuori casa.
Ma questa abitudine, che vede lo smartphone essere collegato ad una presa elettrica per ore ed ore (spesso anche più di otto) può, in qualche modo, danneggiare la sua batteria? A rispondere alla domanda è Kyle Wiens, direttore di iFixit, azienda specializzata nella realizzazione di guide per la riparazione di smartphone ed altri dispositivi, nel corso di un’intervista rilasciata un po’ di tempo fa ai colleghi di Business Insider.
Stando a quanto affermato dall’esperto, caricare lo smartphone di notte
, o comunque per tante ore, non danneggerebbe la batteria. Questo perché gli smartphone attuali posseggono al loro interno un chip che impedisce al dispositivo di assorbire più energia di quella richiesta dalla batteria. A causare la degradazione della batteria, sono, piuttosto, i cicli di ricarica, e quindi quanto spesso si ricarica lo smartphone.Normalmente, uno smartphone può garantire quattrocento cicli di carica completi prima che la batteria cominci a degradarsi. In altre parole, un anno e mezzo di utilizzo, ma ciò dipende anche dall’utilizzo che se fa dello smartphone, e di quante volte si esaurisce la sua autonomia durante il giorno.
Però (sì, c’è un però), può danneggiare la batteria dello smartphone un eccessivo calore che potrebbe scaturire da una ricarica prolungata, proprio come quella notturna. Alcuni produttori di smartphone, infatti, hanno a tal proposito cominciato a sviluppare delle tecnologie che concentrano il calore sul caricabatterie.