L’azienda americana Boeing non sta attraversando un periodo felice a livello finanziario, in quanto versa in gravi condizioni a seguito dei due incidenti che hanno visto protagonisti ben due identici modelli di aeroplano della società. Si è visto che l’aereo incriminato è il famoso Max 8 della famiglia dei velivoli di linea 737.
La causa dell’incidente sembra esser stato il software che gestiva la regolazione dello stallo aerodinamico del gigante di ferro. In gergo tale sistema viene definito “MCAS“. La bontà di tale meccanismo viene messa in dubbio perfino dagli ingegneri stessi della società, i quali, in una telefonata intercettata risalente al 2016, esprimevano le proprie perplessità a riguardo.
Le analisi sulle scatole nere hanno emesso il verdetto; inoltre sembra che la spia dell’MCAS fosse stata disattivata dalla compagnia mesi prima dell’incidente in Indonesia, senza motivo alcuno. Ciò ha insospettito la FAA e le autorità competenti che, da mesi indagano sulla frettolosa e superficiale costruzione dell’aeromobile.
I problemi relativi al Boeing 737 Max 8 però non sono finiti con i due incidenti. La FAA infatti, indagando, ha scoperto che anche un lotto di lamelle alari è uscito difettoso dalla fabbrica di distribuzione.
C’è da capire ora quale possa essere il futuro della società; gli investitori e i clienti finali hanno perso la fiducia nei confronti di un’azienda che si è dimostrata essere poco attenta all’utenza. Le compagnie aeree – un tempo partner – hanno recentemente optato per l’acquisto dei velivoli della rivale Airbus. Riuscirà mai Boeing a recuperare la fiducia e il terreno – in termini finanziari – perduto?