Le emittenti di radiotelevisione nazionale stanno per attuare il nuovo piano per le telecomunicazioni terrestri. Si conferma il Digitale Terrestre 2.0 che porta con sé tutta una serie di cambiamenti ed ottimizzazioni. I canali, in particolare, rispetteranno lo standard HD. Ciò significa che le piattaforme standard usate fino ad ora spariranno per sempre. Canale 5, Italia 1, RAI 1 e tutti gli altri cambieranno la numerazione LCN mantenendo solo la versione in alta definizione. Per alcuni di noi questa transizione potrebbe essere traumatica.
Si inizia col dire che per avere il segnale non è richiesto alcun intervento tecnico. Si lascia la stessa antenna (analogica o digitale) senza cambi di configurazione. Alle stesse condizioni, quindi, occorre verificare la compatibilità del proprio televisore. I casi che si possono presentare sono due. La prima ipotesi verifica un televisore già predisposto ai canali HD. La seconda, invece, richiede un aggiornamento
tramite la sostituzione delle apparecchiature obsolete integrate o previste in forma extra con decoder DVB T1 via SCART.Si verifica la prontezza allo standard aggiornando la lista canali e verificando che la visione di questi ultimi sia disponibile in chiaro. Per ora vedremo entrambi i tipi di canale (SD ed HD) ma tra poche settimane la scelta dell’alta definizione sarà obbligatoria. Sintonizziamoci, dunque, su una emittente qualsiasi che offra il supporto al codec HEVC e verifichiamo che tutto funzioni come previsto. Se la risposta è positiva abbiamo il via libera. In caso contrario dovremo acquistare una nuova TV o un decoder.
Nell’eventualità di una installazione precedente o nel caso in cui il nostro apparecchio non dovesse offrire compatibilità diretta è opportuno prevedere un nuovo decoder. Il cambio TV sarà opzionale e dovuto al fatto di riuscire a vedere la programmazione in alta definizione rispetto a display obsoleti che potrebbero non offrirla. In caso di acquisto decoder ce la caviamo con una spesa che va da 25 a 50 euro a seconda delle potenzialità e delle funzioni aggiuntive del supporto. La buona notizia è che si può ottenere un rimborso completo grazie agli incentivi statali da usare presentando documentazione di richiesta attestante la situazione del reddito ISEE che verifichi l’idoneità ai benefit previsti secondo le disposizioni della normative vigente.