La fusione nucleare è il processo che avviene all’interno delle stelle come il nostro Sole, ed è la forma di energia più pulita che conosciamo nell’Universo. Nel processo si fondono due nuclei (solitamente idrogeno o elio) per crearne uno nuovo, e lo scarto della reazione non è altro che una spaventosa quantità di energia pulita.
Un’energia che sarebbe bello poter utilizzare per coprire il fabbisogno di una nazione, o magari dell’intera popolazione mondiale, ma un progetto di centrale nucleare ha dei costi davvero esorbitanti per le attuali tecnologie a nostra disposizione. La fusione nucleare in laboratorio avviene però all’interno di acceleratori di particelle su una scala infinitesimale.
Come dice il professor Ralf Schützhold, direttore del Dipartimento di Fisica Teorica del Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf: “da un lato si tratta di una fonte di energia praticamente illimitata. Dall’altro lato, ci sono tutti i numerosi ostacoli tecnologici che vogliamo aiutare a superare attraverso il nostro lavoro”
.Purtroppo per innescare la fusione nucleare bisogna superare la repulsione elettrica tra i nuclei atomici, ma un processo quantistico può ovviare al problema generando un “effetto tunnel”. Tuttavia i ricercatori di Dresda stanno ancora studiano le possibilità di usare i raggi X per innescare la fusione, mentre si sono già scelti gli isotopi di idrogeno, deuterio e trizio per diventare il propellente delle future centrali.
Se l’effetto tunnel è stato ottenuto varie volte in laboratorio in altri esperimenti, ad oggi nessuno lo ha tentato per una reazione di fusione nucleare. Ma se a Dresda si riuscisse nell’intento, la strada da seguire e su cui investire quante più risorse possibili sarà tracciata. Potremo ritornare a sperare per la salute del nostro pianeta e per il nostro futuro.