Lanciata nel 2014, l’app Signal offre un sistema di messaggistica simile a quello di WhatsApp e Telegram, ma se anche è il meno fortunato per numero di utenti rispetto ai a tutti i colossi della comunicazione istantanea, è comunque una chat da tenere in conto.
Non può annoverare i numeri di Whatsapp, Telegram, Messenger, WeChat e altri, ma l’esposizione pubblica a favore di Signal di Edward Snowden ha sicuramente un significato molto profondo. Sebbene non sia l’unica app in grado di proteggere una conversazione tra due utenti, essendo dotata di protocollo end-to-end come WhatsApp e Telegram, la sua cifratura iper sicura la mette un gradino al di sopra delle altre.
Signal sfida WhatsApp e Telegram: ecco i messaggi indecifrabili
Normalmente quando il messaggio viene cifrato al momento dell’invio, viene usata una chiave di lettura che se non si conosce rende impossibile intercettare il contenuto se non dal dispositivo ricevente. Ma la differenza di Signal con le chat come WhatsApp risiede nel codice sorgente è interamente pubblico e chiunque può verificare che all’interno del software non ci siano backdoor di hacker o di Governi spioni.
I dispositivi che comunicano con Signal possono inoltre sfruttare un secondo livello di sicurezza, potendo confrontare i rispettivi codici alla ricerca di errori. Inoltre, l’app contiene una funzione che cancella messaggi e allegati dopo che il destinatario li ha aperti, potendo impostare un timer che va dai 5 secondi a una settimana. E l’app assicura che i messaggi saranno davvero cancellati senza lasciare tracce.
In ultima analisi, ma non meno importante, il team di sviluppo di Signal garantisce che i soli dati utente archiviati sui loro server sono quelli della creazione dell’account e dell’ultimo accesso.