Nelle ultime ore la piattaforma di e-commerce Amazon, guidata al miliardario Jeff Bezos, ha puntato il dito verso il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.
Più precisamente il colosso di Seattle ha accusato Trump di aver esercitato “pressioni inappropriate” sul Pentagono, per evitare che il contratto da miliardi di dollari di cloud computing fosse stipulato con Jeff Bezos. Ecco tutti i dettagli.
Amazon contro Donald Trump per pressioni inappropriate
Tutti ricorderete l’appalto portato a casa da Microsoft da 10 miliardi di dollari per evolvere le capacità cloud del Pentagono, notizia divenuta ufficiale ormai qualche mese fa. Ora la piattaforma guidata da Jeff Bezos ha accusato il Presidente Americano, Donald Trump, di aver fatto troppe pressioni al Pentagono affinché l’appalto non venisse dato all’azienda.
All’interno della denuncia, Amazon afferma che il Presidente USA “ha lanciato ripetuti attacchi” per escludere il colosso di e-commerce dalla commessa. L’appalto in questione, potrebbe quindi essere stato “sabotato” dal primo cittadino americano, anche perché vi ricordiamo che Amazon ha in passato svolto progetti per conto dei militari, in ambiti delicati. Un esempio è il riconoscimento facciale e Blue Origin, l’azienda di Bezos che nel futuro intende occuparsi di razzi militari.
Nell’ultimo periodo moltissimi lavoratori della Silicon Valley hanno protestato contro questo tipo di collaborazioni, soprattutto per le implicazioni di alcune tecnologia, tipo il riconoscimento del volto. Quest’ultimo potrebbe diventare un forte strumento di repressione e controllo. Google per esempio, che di controversie ne ha parecchie, ha deciso di lasciare perdere, almeno per il momento. Non mancheremo di aggiornarvi se il Presidente Americano dovesse rispondere a quest’accusa di Amazon.