Capita spesso che i contact center utilizzino pratiche non proprio legali pur di ottenere un contratto. Ma in che modo si cade nell’esca delle compagnie telefoniche e del mercato energia? C’è un modo definitivo per difendersi? Ecco i dettagli che bisogna conoscere.
A segnalare il crescendo di truffe telefoniche sono le autorità della Polizia Postale e dell’AGCOM che in merito all’argomento hanno aperto tutta una serie di prolissi fascicoli. Le pratiche usate per ottenere la sottoscrizione agli abbonamenti non sono legali e basta poco per cadere nel tranello. Spesso basta un semplice “sì”
in risposta ad una qualsiasi domanda. Sicuramente vi starete chiedendo come sia possibile ottenere una attivazione in questo modo. Basta veramente un SI per fa scattare la truffa?Il sistema usato dai truffatori è semplice quanto efficace. Una volta ottenuto il fatidico SI fanno leva sulla possibilità di un accordo verbale. Non è necessaria una firma ma basta un segno di assenso a distanza per stipulare una tariffa. Gli esperti isolano la sillaba pericolosa e la inseriscono ad hoc in uno script con domande ben precise. Il risultato è una telefonata editata che indica la stipula del contratto.
Ma come ci si può difendere da questi soprusi? Tutto molto semplice. Ogni volta che si riceve una telefonata sospetta da parte di un call center bisogna evitare di dire “sì o no”. Suggeriamo una comunicazione con frasi generiche. Per arginare ogni possibilità di ricevere contatti consigliamo di usare Truecaller, disponibile per Android ed iOS quale strumento di blocco chiamate basato su un database popolato da milioni di numeri a rischio.