Il canone Rai è forse la più controversa, da anni la popolazione è costretta a pagare un’imposta di possesso di un apparecchio televisivo per finanziare la tv di Stato (la Rai, appunto). Per contrastare la crescente evasione, i circa 100 euro annui sono stati rateizzati nella bolletta dell’energia elettrica; ne sono esenti solamente gli over 75, gli utenti che dichiarano di non possedere un apparecchio, e chi dichiara un reddito inferiore a circa 7000 euro l’anno.
Il bollo auto è invece la tassa di circolazione o di possesso di un’automobile, la cifra da versare annualmente varia in relazione alla “potenza” della vettura stessa; viene riscossa direttamente dalle regioni, e porta nelle casse dello Stato un gettito di circa 6 miliardi
di euro all’anno.
L’abolizione delle due tasse non è una fake news o simile, è assolutamente veritiera la volontà originaria del capo del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio, di ridurre il peso fiscale sulle famiglie italiane. La proposta nel corso del 2019 è stata effettivamente presentata, ma la crisi di Governo e la necessità di reperire nuovi fondi per contrastare il possibile aumento dell’IVA (come potrebbero rinunciare oggi a questi 7,5 miliardi di euro annui?), li ha portati a concentrare la propria attenzione altrove.